
Carla Favoino
pittura e spiritualità
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Questi quadri sono stati realizzati velocemente, in pochi minuti.
Uso il pennello come una matita, secco, disegna le forme e i chiaro scuri.
Non c’è bozza, non c’è progetto, tutto si confonde e diventa impellente, urgente, tutto trapela, tutto affiora in superfice.
Non mi interessa il dettaglio delle cose, voglio capire il mondo attraverso la pittura, capire me stessa e cosa voglio dal mondo.
Così capisco cosa mi piace e cosa non mi piace e forse lo capiscono anche gli altri.
Amo più di ogni altra cosa la verità.
La verità dell’immagine, la verità che comunica l’immagine.


Autoritratto in spiaggia (1997); acrilico su tela, 50x60 cm2


Autoritratto in giallo (1997); acrilico su tela, 50x60 cm



"Paola"


Trebisacce marina (1997); acrilico su tela, m 0,50x0,70


Partenone tecnica mista su carta, 35x50 cm

Partenone (1997); tecnica mista su carta (biro, gessetti e acrilico), 35x50 cm

Vestigia (1997); acrilico su carta, 35x50 cm


Informale
I colori sono sempre quelli, i primari.
Come delle presenze umane, litigano e lottano tra di loro, non si fondono, sono individualità in contrasto.
Con la spatola e il pennello lavoro il colore.
Il pennello secco raschia la tela, arido come l’anima mia che arranca nel mondo.
Sono i primi anni a Milano, fuori casa, buttata nel mondo senza nessuna protezione.
Studio molto la storia dell’arte.
La pittura ed in generale l’arte visiva utilizza un linguaggio criptico che,
quando ne comprendi i codici, ti lascia accedere ad un mondo affascinante e saturo di possibilità.
I grandi artisti ci parlano del mondo e della sua spiritualità, del mondo e della sua decadenza, attraverso le loro opere. Così io comprendo che l’arte ed in questo caso la pittura può liberarti, farti sentire bene.
Puoi comunicare contenuti scomodi, emozioni scomode in modo innocuo.
Puoi prendere a pugnalate una tela, ricoprirla di rosso, versarci sopra della colla e del gesso, farci un buco,
versare nel buco della vernice, disegnare le carni molli e flaccide di una donna o di un uomo senza inibizione, parlare di sesso, sofferenza, gioia senza mai nominarle. Attraverso i colori. Disegnare la pazzia, la follia, senza nuocere a nessuno; quindi, benedico la pittura e tutta l'arte.



